Il cotto toscano è rappresentato, nell’immaginario comune, dal mattone prevalentemente rosso: questo è vero in parte ed è la caratteristica che da subito balza all’occhio. Il cotto toscano di colore rosso è quello che normalmente si associa alla zona di produzione dell’Impruneta (FI).
Il colore dei manufatti è dato principalmente dai componenti chimici che compongono naturalmente l’argilla: gli ossidi di ferro restituiscono una colorazione rossa intensa, le ferriti di calcio una colorazione gialla, le argille purissime (il caolino) danno il bianco ed infine le magnetiti grafiti ed il carbonio danno la nuance nera.
Il cotto di Castel Viscardo
Castel Viscardo (TR), geograficamente dista appena 15km in linea d’aria dalla Toscana (Province di Siena e Arezzo) e la conformazione geologica del terreno non è molto differente da quest’ultima. Le argille presenti in questa zona normalmente conferiscono la colorazione dal giallo intenso al rosa chiaro quindi nella composizione chimica dell’argilla è prevalente la presenza di ferriti di calcio rispetto gli ossidi di ferro, che sono si presenti ma in minor parte.
Possiamo dire con ragionevole certezza che il cotto tipico di Castel Viscardo, derivante dall’argilla estratta dalle cave adiacenti le zone di produzione (come quella presente in Via delle Fornaci di proprietà di Fornace Bernasconi) va dal giallo al rosato e tale differenziazione è dovuta alla temperatura di cottura. Trattasi di un argilla che più è cotta ad alta temperatura e più il colore tende al giallo: diminuendo la temperatura di cottura (40/50°C) l’argilla conferisce al laterizio una colorazione rosacea passando per le varie sfumature dai caldi toni tipiche della cottura a legna.
Nonostante la produzione di cotto fatto a mano che va dal giallo al rosato (sfruttando le cavi di argilla in loco) rappresenti la stragrande maggioranza in termine di volume delle fornaci di Castel Viscardo, in alcuni casi per soddisfare le esigenze del cliente vengono prodotti dei mattoni con toni di colore che vanno dal rosa accesso al rosso intenso. Questo è possibile grazie allo sfruttamento dei sedimenti di argilla ricche di ossidi di ferro della vicina Toscana. Anche variando l’argilla, il processo produttivo e la cottura a legna rimangono gli stessi, dando origine ad un laterizio fatto a mano con caratteristiche tecniche identiche a quello tipico di Castel Viscardo (giallo/rosato) ed idoneo per la bioedilizia.
Cotto toscano: la produzione di Fornace Bernasconi
Fornace Bernasconi su richiesta del cliente produce un cotto fatto a mano con l’argilla estratta dalla vicina Toscana. Possiamo realizzare infatti mattoni rossi, rosati e nuance su base rossa, riproducendo il cotto toscano tradizionale ma mantenendo, allo stesso tempo, le caratteristiche estetiche (le finiture) tipiche della nostro laterizio. L’intero processo di produzione è manuale e la cottura è nel forno a legna: tutto questo dona al mattone morbide sfumature di colore.
Il Mix cotto toscano e cotto umbro per le pavimentazioni è molto ricercato (soprattutto all’estero): alternando casualmente le varie colorazioni si può ottenere un effetto unico.
Le proprietà di resistenza fisiche dei prodotti rossi e gialli sono comunque le medesime, la cottura avviene in entrambi casi a ca. 1000°C. La posa in opera e il trattamento del cotto toscano presuppone le stesse accortezze del cotto tipico umbro avendo le stesse caratteristiche.
Il cotto rosso toscano è il mio tipo di pavimento preferito
salve sono stutz livio cercavo delle tavelle in cotto 50×37 e spesse minimo 3cm di spessore, ha qualcosa? potrebbero andare bene anche misure piu grandi da poterle tagliare. grazie saluti
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