Il bonus ristrutturazione pavimenti 2021 è la risposta per tutti coloro che da tempo vorrebbero ristrutturare la propria casa. Chiunque gestisca una casa o si fosse trovato nella situazione di doverne acquistare una si è chiesto almeno una volta come ristrutturarla nel modo più rapido, economico ed affidabile possibile.
Proprio nell’ultimo anno, specialmente a causa delle nuove difficoltà economiche che moltissime famiglie italiane si sono trovate ad affrontare, sono state annunciate una serie di agevolazioni fiscali che riguardano un gran numero di settori, come quello delle ristrutturazioni.
Parlando di questi incentivi nello specifico, quelli più interessanti per ciò che concerne l’edilizia sono il Bonus Ristrutturazioni ed il Bonus Ristrutturazione Pavimenti 2021.
Per capire in cosa consistono questi provvedimenti e come sfruttarne i vantaggi, bisogna comprenderne gli utilizzi e le condizioni d’uso, tra cui i parametri d’idoneità per poter formalmente richiedere l’agevolazione.
Cos’è il Bonus Ristrutturazione Pavimenti 2021
Uno degli elementi più complicati e costosi da ristrutturare all’interno di qualsiasi tipo di locale (sia abitativo che lavorativo) è sicuramente il pavimento. Esso può subire variazioni che riguardano sia il materiale utilizzato nella sua composizione, sia ciò che riguarda gli impianti installati sotto di esso. Tra tutti i tipi, il pavimento in cotto sicuramente risulta essere la scelta più adeguata, grazie al fatto che è esteticamente molto piacevole ed eco-sostenibile, per la sua natura termostatica. Infatti, questo materiale viene spesso scelto per il pavimento per riscaldamento a pavimento.
È necessario precisare che all’interno del decreto che prevede la distribuzione del bonus in questione vengono differenziati i pavimenti delle case private da quelli condominiali.
La differenza principale che riguarda questi due tipi di ristrutturazione si concentra sulla distribuzione dei pagamenti. Nel caso della villa singola il pagamento viene effettuato da un solo individuo, mentre nel condominio l’approvazione di pagamento deve essere condivisa legalmente da tutti gli abitanti dell’edificio. Per il resto, il bonus funziona in modo praticamente identico.
Parlando in senso pratico delle funzionalità del bonus, quest’ultimo prevede una detrazione fiscale sui costi dei lavori e dei materiali impiegati nella ristrutturazione. In pratica, qualora si decidesse di avvalersi dell’incentivo per pagare l’azienda incaricata per i lavori, si potrebbe detrarre una percentuale più o meno grande dalla somma del costo finale. La grandezza di questo fattore oscilla tra il 50% ed il 110%, e dipende dalla motivazione dietro la richiesta di ristrutturazione.
La sottrazione di denaro o il rimborso spese avviene attraverso la detrazione IRPEF sul reddito dichiarato a fine anno.
Quanto viene detratto dal costo della ristrutturazione
Come già accennato, non esiste una somma precisa che viene pagata per il costo dei lavori, ma il tutto dipende dalle motivazioni e dalle circostanze dell’operazione.
Prima di tutto, bisogna precisare che il prezzo massimo che il bonus può ricoprire sui costi della ristrutturazione ammonta a 48.000€ per la detrazione del 50% ed a 96.000€ al 100%.
Bisogna precisare che gli edifici per cui è possibile richiedere l’agevolazione in questione ricoprono qualsiasi categoria, tra cui le abitazioni condominiali, le case popolari, le prime, le seconde, le terze case ecc…
Tuttavia, il Superbonus 110% è richiedibile solo per le prime case, le abitazioni da condominio e per le case popolari; qualora si volesse usufruire di questo specifico incentivo per una seconda casa, bisogna assicurarsi che questa non appartenga alle categorie catastali A1, A8 o A9.
Inoltre, la detrazione avviene in due modi principali: nel primo caso, il denaro sottratto al pagamento finale viene restituito al richiedente del bonus in rate annuali, per un periodo massimo di 10 anni. Nel secondo caso, invece, la sottrazione avviene in modo diretto, pagando l’azienda incaricata dei lavori (questo caso è attuabile principalmente quando il bonus ricopre il 100% della somma finale).
Come capire quanto è possibile detrarre dal pagamento finale attraverso il bonus
La somma che viene sottratta dal cittadino pagante dipende da che tipo di lavoro deve svolgere nel locale in questione. Perciò è importante sapere a quanto equivale la percentuale sottratta dal costo finale in base alle proprie circostanze ed esigenze specifiche.
Il decreto legge in cui si parla del bonus distingue le percentuali da pagare in due principali categorie (che vanno suddivise in base alle situazioni esatte), cioè:
- Le ristrutturazioni utili: in queste circostanze, la detrazione fiscale si aggira tra il 50% ed il 65% della spesa totale. Bisogna notare che il bonus (ed il Superbonus) sono richiedibili solo qualora i lavori abbiano un’utilità decisiva sul miglioramento della vita all’interno dell’abitazione. Ad esempio, se i lavori supportano l’installazione di un nuovo sistema idraulico, allora il bonus può essere richiesto (e probabilmente ricoprirà il 65% delle spese).
- Le ristrutturazioni che prevedono la riduzione dell’impatto ambientale: in questo caso è previsto il Superbonus 110%, che ricopre la totalità del costo finale dei lavori. Per intendere più facilmente quali situazioni vengono categorizzate in questo modo, si può prendere in considerazione l’installazione di un pavimento in cotto fatto a mano; la natura del materiale in questione, infatti, riesce a trattenere il calore molto più efficientemente degli altri tipi di superficie (come parquet o legno). Di conseguenza, l’utilizzo di energia per il riscaldamento sarà significativamente inferiore.
Chi può richiedere il Bonus Ristrutturazione Pavimenti 2021
Possono fare richiesta dell’incentivo tutti coloro che sono in possesso di uno dei seguenti requisiti:
- Essere in possesso dell’immobile, sia come proprietari che come coinquilini;
- Avere la proprietà del nudo terreno;
- Possedere l’immobile come società o azienda;
- Essere in affitto ed avere il permesso del proprietario del locale.
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